martedì 8 settembre 2009

SEGRETO DI STATO SUL TERREMOTO DEL 13 DICEMBRE 1990






Ci sedemmo dalla parte del torto, perché da quella della ragione non c’era più posto



(B. Brecht)






IL "SEGRETO DI STATO" SUL TERREMOTO DI AUGUSTA (Santa Lucia, 1990)






di don Palmiro Prisutto




E' possibile tenere sostanzialmente nascosto all'opinione pubblica un terremoto che ha forse superato il IX grado della scala Mercalli, che "fortunatamente" ha provocato solo 17 morti, centinaia di feriti, 14.000 senzatetto e danni quantificati tra i 4.000 e i 5.000 miliardi di lire? In teoria non sarebbe possibile: invece tutto ciò è avvenuto e, per di più, a distanza di dieci mesi dal tragico evento, mentre i 14.000 senzatetto della provincia di Siracusa attendevano l' intervento dello Stato per la ricostruzione un senatore della Repubblica Italiana (l'On. Forte) dichiarava, forse in buona fede, che si trattava di un «terremoto inventato». Per quale motivo un terremoto di tale portata non ha fatto notizia? Quali sono i motivi per cui sul sisma che il 13 dicembre 1990 ha devastato Augusta, Melilli, Carlentini ed altri centri della Sicilia orientale è stato imposto il «segreto di Stato»? Sono questi i quesiti a cui si vuol dare una risposta con la pubblicazione del dossier “IL TERREMOTO DEI SILENZI”. Questo lavoro raccoglie in "ordine logico" solo alcuni di quei numerosi scritti, volantini, articoli di giornali apparsi in tempi diversi che hanno denunziato le gravi situazioni di rischio a cui sono esposti e con cui convivono i cittadini di Augusta e dei comuni limitrofi. ... La paura che il terremoto del 13 dicembre e la successiva «replica» potessero provocare una catastrofe con decine di migliaia di morti ha spinto le Autorità competenti a far sì che di questo terremoto se ne parlasse poco o non se ne parlasse affatto. E mentre gli scienziati si prefiggono l'obiettivo di prevedere i terremoti per dare l' allarme e salvare migliaia di vite umane ad Augusta e nelle zone colpite dal sisma del 13 dicembre 1990 nulla di tutto ciò è stato attuato; anzi alla gente che, fuori di casa,il 14 ed il 15 dicembre attendeva la «replica» le Autorità preposte dissero che «il pericolo era cessato»e che potevano rientrare tranquilli nelle loro case. Ed in risposta alle rassicuranti dichiarazioni diffuse dagli altoparlanti delle auto della polizia e dei vigili urbani il 16 dicembre la terra ha tremato ancora ricordando che, di fronte al terremoto, non si può e non si deve mai abbassare la guardia, anzi ...
Ma Augusta non convive solo con il rischio sismico: il rischio chimico-industriale, il rischio ambientale ed il rischio militare fanno del suo territorio e di quello circostante un' area a più rischi che richiede una seria attenzione da parte dei cittadini e delle Istituzioni centrali e periferiche dello Stato per evitare un sicuro appuntamento con la catastrofe che






il 13 dicembre 1990 è stata solo sfiorata.



Per saperne di più visita il sito di don Palmiro Prisutto:



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