lunedì 8 giugno 2009

ad Augusta il silenzio è sempre un obbligo

LA SICILIA
27 MAGGIO 1989

Verso quale porto si diresse la nave Usa speronata dalla portaerei 14 anni fa?
L 'incrociatore non entrò ad Augusta

AUGUSTA - La notizia sulla collisione fra due navi statunitensi, la portaerei Kennedy e l'incrociatore Belknap, avvenuta il 22 novembre del 1975 al largo delle coste siciliane, che allora avrebbe coinvolto, sia pure indirettamente il porto di Augusta, per aver ospitato la nave danneggiata, ha sorpreso autorità civili e militari e la popolazione megarese.
L'incidente, che avrebbe potuto provocare una esplosione nucleare è avvenuto quattordici anni fa e allora, come oggi, le notizie vennero conosciute da Augusta solo attraverso i giornali e gli altri mezzi audiovisivi. Nessuno in città (falso!) ricorda che l'incrociatore Belknap sia mai entrato nel porto e. sia andato all'ormeggio al pontile Nato, nei pressi dell'odierno stabilimento Selm della Montedison.
Al comune dell'incidente navale si hanno sbiaditi ricordi; al comando della base navale per i più si tratta di un fatto che ha marginalmente interessato il porto di Augusta. Fonti qualificate, (quali?) infatti, ci hanno assicurato che dagli atti ufficiali non figurano riscontri dell'arrivo in città dell'incrociatore speronato dalla portaerei Kennedy.
Non risulta dai movimenti di naviglio italiano e alleato che vengono annotati presso l'ufficio operativo della base navale che sia mai entrato nel porto l'incrociatore Usa, anche se tutti gli appunti, ufficialmente, vengono conservati soltanto per sei anni, per evitare l'eccessivo e inutile accumulo di scartoffie. E dal 1975 di anni ne sono trascorsi 14.
Può essere accaduto che l'allora comandante delle forze statunitensi nel Mediterraneo, ammiraglio Eugene Carrol, avesse impartito l'ordine all'incrociatore danneggiato di dirigere su Augusta, ma molto più verosimilmente, anzi certamente, durante la navigazione la nave mutò rotta dirigendo verso un porto predisposto per grosse riparazioni al naviglio nordamericano.
Dagli atti conservati a Cava del Sorciaro (dove, in gran segreto, probabilmente vennero traslocate le testate nucleari), dove vengono custodite le munizioni per le navi Nato, missili compresi, non risulta che l'incrociatore Usa, nel 1975 abbia scaricato munizioni o missili a testata nucleare. Tale notizia è confermata da un ufficiale del Cemm, allora maresciallo in servizio proprio al deposito munizioni. Il coordinamento
delle associazioni ambientalistiche di Augusta ha colto l'occasione per diffondere un comunicato in cui si sottolinea che la tragedia nucleare sfiorata nel novembre del 1975 (denunciata da Green Peace), in conseguenza della collisione fra due navi Usa, ripropone il tema del pesante vincolo militare posto sull'isola e il particolare rischio con il quale Augusta è costretta a convivere.
Il comunicato poi sottolinea che il deposito armi Nato si trova in località Cava Sorciaro, fianco a fianco con le raffinerie e a circa 600 metri dal pontile superpetroliere della Montedison. Il coordinamento degli ambientalisti, dopo aver ricordato l'esplosione all'Icam di Priolo del 1985 e aver sottolineato che l'Italia ha rinunciato all'uso del nucleare, ha stigmatizzato come di converso acriticamente dia ospitalità a navi nucleari Usa, evidenziando che fra il 28 e 30 marzo dell'89, ben quattro sommergibili nucleari siano rimasti dentro il porto di Augusta.
Il Coordinamento nel fare rimarcare i numerosi incidenti accaduti in questi anni nel settore militare fa presente che oggigiorno si impongono delle scelte per la difesa della salute e della vita agli abitanti e si ponga finalmente mano al risanamento dell'ambiente fin troppo compromesso, mare Mediterraneo compreso.

Enrico Busacca

(ALCUNI GIORNI DOPO ANCHE LA SICILIA RIPORTAVA LE FOTO DEL BELKNAP AD AUGUSTA – ALL’EPOCA ANCHE I TG NAZIONALI AVEVANO RIPRESO IL BELKNAP MENTRE ENTRAVA NEL PORTO DI AUGUSTA, MA NULLA SI ERA DETTO DELL’ARMAMENTO NUCLEARE DELLA NAVE)

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