giovedì 21 maggio 2009

13 dicembre 1990: cronache del terremoto scomparso

14 dicembre 1990 Gazzetta del Sud

Gravi lesioni a numerosi edifici dei quartieri nuovi, migliaia i disastrati

Devastata Augusta nord


AUGUSTA - Dopo la notte di terrore e di panico provocata dal disastroso terremoto che ha sconvolto la Sicilia sud-orientale e che ha causato la morte di numerosi abitanti di Carlentini fra i quali tre augustanesi che si erano trasferiti nel vicino centro, Augusta ieri ha provato a fare un primo bilancio dei danni che si stanno rivelando, con il passare del tempo, molto più gravi di quanto si temesse.
Dalle notizie pervenute all'Ufficio tecnico comunale, dove a causa dell'inagibilità del Palazzo di città, fortemente danneggiato, si è insediato il comitato di Protezione civile, presieduto dal sindaco Carmelo Tringali Augusta ha subito danni gravi, specialmente alle abitazioni della zona nord della città, cioè in quei quartieri prima identificati nel rione Borgata. Stranamente il sisma ha causato i maggiori danni nei nuovi quartieri, colpendo con particolare violenza complessi di edilizia economica e popolare, resi inagibili ed inabitabili per centinaia di famiglie. Nel centro storico, invece, i danni sono anche gravi, ma non quanto quelli arrecati alla zona nuova.
Per fortuna non ci sono stati crolli totali. Le strutture in cemento armato hanno resistito all'urto del movimento tellurico, ma altri palazzi hanno visto gravemente lesionate le pareti esterne o quelle divisorie degli appartamenti. Secondo le prime cifre sono almeno 700 le famiglie di senza tetto, mentre i danni ammonterebbero a svariate decine di miliardi. Più del 60% delle nuove costruzioni di Augusta nord può considerarsi, a detta degli esperti, totalmente inagibile.
Se per quanto riguarda il ripristino dell'abitabilità degli edifici lesionati le misure da adottare non potranno essere immediate, in quanto hanno bisogno di programmazione e finanziamenti, è urgente invece il bisogno di trovare una soluzione rapida per oltre duemila cittadini che si sono trovati impossibilitati a tornare a casa propria. E tempestivo è stato l'intervento dell'amministrazione comunale, e del sindaco Tringali validamente collaborato dagli addetti al servizio di Protezione civile.
Conosciuto il numero dei senzatetto, il sindaco infatti ha proceduto alla requisizione dell'Hotel «Villaggio Valtur» di Brucoli, dotato di mille posti letto, del complesso turistico alberghiero «Acquasanta» di Monte Tauro di Augusta con 140 posti e dell’Hotel «Villa dei Cesari» di Augusta con altri 40 posti dove, dalle prime ore di ieri pomeriggio, sono sistemati i cittadini in prevalenza fatti evacuare dalle case pericolanti e concentrati nel pallone tensostatico in allestimento nei pressi delle zone più colpite dal sisma. Nei riguardi dei senzatetto, è stata disposta ieri pomeriggio la distribuzione di pasti caldi.
Gli abitanti dell'isola intanto in questa occasione hanno dovuto fronteggiare grandi difficoltà per tentare di dirigersi verso luoghi più sicuri, a causa della mancanza del secondo ponte di accesso, richiesto da oltre vent'anni, e ancora in costruzione. Per il resto, la città è semiparalizzata dalla paura.
Molti, in attesa della temuta replica non sono rientrati nelle loro case.
Tra gli edifici inagibili, c'è anche il moderno complesso sanitario dell'istituto di Villa Salus, da dove nottetempo oltre cento ricoverati sono stati trasferiti in parte all'Ospedale civile o in altri nosocomi o portati in famiglia.
Fra le chiese inagibili e pericolanti, la Chiesa Madre, e quelle di S. Francesco, del Sacro Cuore, delle Anime Sante e di S. Nicola di Brucoli. Una ventina i feriti causati dal terremoto, tutti medicati all'ospedale cittadino.
Ieri sera, intanto, sono arrivati da Palermo quaranta carabinieri del Nucleo compagnia esterna per essere impegnati in operazioni di antisciacallaggio nei paesi colpiti dal sisma.
Francesco Traina

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