giovedì 7 maggio 2009

terremoto, notte di paura



La Sicilia
prima pagina
Giovedì, 13 dicembre 1990.

All'1 e 25 una violenta scossa del settimo grado ha attraversato la Sicilia orientale facendo tremare città e paesi
Terremoto, notte di paura
Epicentro il golfo di Noto: colpita soprattutto Carlentini
Per 45 secondi la vita si è fermata - Nella cittadina siracusana è crollato un palazzo a tre piani: due vittime - Si scava sotto le macerie alla ricerca di eventuali dispersi - In diverse zone si segnalano feriti non gravi - Il sisma annunciato un forte boato - La gente si è riversata nelle strade.

Catania

Un fortissimo terremoto nel cuore della notte - intorno all1,25 - ha gettato nel panico quasi tutta la Sicilia orientale.
Scosse, un po' più deboli, si sono avvertite anche all'1,45 e alle 2.
Il sisma, del settimo grado della scala Mercalli, ha avuto il suo epicentro al largo del golfo di Noto. È durato a lungo, circa 45 secondi, ed è stato preceduto da un forte boato.
Secondo le prime frammentarie notizie, la situazione più grave si presenta a Carlentini. Nel centro del Siracusano, in via De Amicis, è crollata una palazzina di tre piani. Dalle macerie sono stati estratti due cadaveri, mentre altre tre persone risultano disperse. Feriti leggeri vengono segnalati un po’ dovunque. Caduti molti cornicioni e qualche fabbricato rurale.
Nella zona industriale di Augusta la scossa ha provocato principi di incendio.
Il panico è stato enorme. La gente, svegliata di soprassalto nel cuore della notte, si è riversata per le strade di città e paesi. Intere famiglie sono uscite di casa portandosi dappresso donne, vecchi e bambini. Molti in auto si sono diretti verso l’Etna, credendo che si fosse aperta qualche bocca eruttiva.
In tutti i paesi pedemontani la popolazione è rimasta nelle piazze. Lo stesso è avvenuto a Catania, Siracusa, a Ragusa, a Noto, a Caltagirone. Non c'è stato paese che non abbia avvertito con paura la fortissima scossa. Intasati i centralini dei vigili del fuoco, dei carabinieri e della polizia.
Una grande folla anche davanti alla sede del nostro giornale. Tutti chiedevano notizie, anche perché, in un primo momento, non si aveva alcuna percezione di dove fosse stato l'epicentro del sisma. Soltanto più tardi da Roma il centro sismologico segnalava che l'epicentro era stato nel golfo di Noto e che la scossa era stata del settimo grado della Mercalli.
A quanto sembra la zona più colpita è stata tutta la fascia costiera. Ad Augusta sono stati segnalati danni ai piani alti dei palazzi (????), anche quelli di recente costruzione. Molti muri hanno subito profonde lesioni. I sistemi di emergenza hanno bloccato gli impianti industriali di Augusta, di Priolo per evitare fuoruscita di gas e possibili incendi. Ad Acireale sono crollate vecchie abitazioni alla periferia della città e nelle campagne vicine.
Nonostante che il sisma sia stato largo del golfo di Noto, l’Etna pure ha avuto qualche sussulto. Un forte vento si è levato nella zona, aumentando la paura nella popolazione pedemontana. A Noto sono caduti pezzi di edifici barocchi già pericolanti e transennati. Sono caduti cornicioni e grosse crepe si sono aperte nei palazzi centenari. Anche la caserma dei carabinieri ha subito lesioni. Il centro storico di Noto era già ad alto rischio: e la forte scossa di terremoto gli ha dato una durissima botta.
A Carlentini, come si è detto, si sta scavando per cercare di salvare le persone rimaste sotto le macerie. Alla volta del centro Siracusano è subito partita una colonna della protezione civile con le attrezzature necessarie.
All'ospedale di Lentini sono stati ricoverati alcuni feriti, colpiti dalla caduta di cornicioni, ma non sono in gravi condizioni. Qualche anziano è stato ricoverato per collasso cardiaco. Molte persone, soprattutto anziane, colte da malore sono state portate al pronto soccorso nei vari ospedali cittadini. Non si segnalano al momento decessi. La forte scossa di terremoto ha fatto saltare le linee elettriche ma non quelle telefoniche (anche se in qualche caso ci sono state difficoltà di comunicazione). Il sisma ha fatto ondeggiare gli edifici soprattutto quelli dei piani alti, mandando in frantumi, quadri, posateria, suppellettili.
È stato più il panico che altro, ma il timore che la scossa potesse ripetersi non ha fatto dormire quasi nessuno in tutta la Sicilia orientale. Solo la zona a nord della provincia di Messina non pare abbia avvertito il sisma. Si può dire che stanotte circa due milioni di persone abbiano dormito all'addiaccio o dentro le auto. La gente è letteralmente scappata di casa affluendo nelle strade, nelle piazze, o dove credeva di essere più al sicuro.
Dappertutto è stato un accorrere di ambulanze degli ospedali e dei mezzi di intervento dei vigili del fuoco. Grande apprensione soprattutto nei centri di ricovero per anziani. Alla casa di riposo Monsignor Ventimiglia a Catania le assistenti hanno detto: I nonni hanno avuto paura, ma li abbiamo tranquillizzati.
Un panico enorme come solo un terremoto nel cuore della notte può provocare. Ora toccherà ai sismologi leggereil fenomeno, per poter dire se è collegato alla faglia che dall'Etna arriva alla Val di Noto e se l'attività del vulcano e in qualche modo “implicatanel terremoto di stanotte che ha gettato nel panico mezza Sicilia.
Tony Zermo
(Il servizio continua a pag. 10)

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